Mio padre era nato lo stesso giorno e lo stesso anno di Alain Delon.
Che storia, ho pensato spesso, guardando mio padre seduto sul divano in preda a qualche pensiero silenzioso e assorto, o a spasso con le mani dietro la schiena.
Come i destini possano essere così diversi.
Venire al mondo lo stesso giorno, lo stesso anno, in parti distinte della Terra e affrontare giorni e strade differenti, carriere, amori e pensieri che il tempo ha racchiuso in una parentesi esistenziale che ora, per uno dei due, non è più nulla.
Ieri Alain Delon ha compiuto ottant’anni e ci ho pensato. E ho sorriso, un po’, ricordando quegli ottanta anni che li hanno sempre divisi e che li dividono tuttora, per sempre.
Mio padre è morto pochi mesi fa e ricordo che qualche giorno prima di andarsene mi ha guardato e mi ha detto: “Sono vecchio”. Lo diceva spesso, ma quel giorno ci ho creduto.
E io, chissà perché, son cretina, l’ho guardato e gli ho detto: “Ma no, non è possibile, guarda Alain Delon.”
Ieri è stata una giornata spettacolare di sole e luce arancione, calda, in questo novembre dal cuore gentile.
Buon compleanno, Alain. Auguri a voi.