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Parole senza rimedi

~ Manuela. Una col vizio di scrivere

Parole senza rimedi

Archivi Mensili: novembre 2015

Alain Delon

09 lunedì Nov 2015

Posted by mallarmeana.mb in Senza categoria

≈ 2 commenti

Schermata 2015-11-09 alle 18.47.11

Mio padre era nato lo stesso giorno e lo stesso anno di Alain Delon.

Che storia, ho pensato spesso, guardando mio padre seduto sul divano in preda a qualche pensiero silenzioso e assorto, o a spasso con le mani dietro la schiena. 

Come i destini possano essere così diversi.

Venire al mondo lo stesso giorno, lo stesso anno, in parti distinte della Terra e affrontare giorni e strade differenti, carriere, amori e pensieri che il tempo ha racchiuso in una parentesi esistenziale che ora, per uno dei due, non è più nulla.

Ieri Alain Delon ha compiuto ottant’anni e ci ho pensato. E ho sorriso, un po’, ricordando quegli ottanta anni che li hanno sempre divisi e che li dividono tuttora, per sempre.

Mio padre è morto pochi mesi fa e ricordo che qualche giorno prima di andarsene mi ha guardato e mi ha detto: “Sono vecchio”. Lo diceva spesso, ma quel giorno ci ho creduto.

E io, chissà perché, son cretina, l’ho guardato e gli ho detto: “Ma no, non è possibile, guarda Alain Delon.”

Ieri è stata una giornata spettacolare di sole e luce arancione, calda, in questo novembre dal cuore gentile.

Buon compleanno, Alain. Auguri a voi.

Capire novembre*

06 venerdì Nov 2015

Posted by mallarmeana.mb in Senza categoria

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Novembre ha un sapore particolare. Ogni anno comincia e finisce in fretta e io mi accorgo di non averlo mai capito bene.

L’anno scorso fu un mese di emozioni e speranze, di vittorie e batticuore, ma sempre con un retrogusto amaro. 

Sarà questa storia dei cimiteri, della fine dell’anno che si approssima a gran giornate, saranno le prime nebbie. Sia quel che sia, tutto porta a dimenticare in fretta novembre, a chiuderlo in una parentesi effimera che l’ubriacatura di feste di dicembre serra in modo quasi spietato. 

Altro giro, altra corsa.

Stamattina stavo togliendo le decorazioni di Halloween dai vetri di una classe e un bambino mi ha detto: “No, maestra, che peccato, sarebbe stato bello se fosse durato ancora un po’”. Io l’ho guardato, mentre un altro ha risposto: “Cosa vuoi, tutto passa.” 

Già.

Ieri pomeriggio sono passata davanti a una piazza che amo particolarmente. Era quasi l’imbrunire, la poca gente che passeggiava era silenziosa. L’acciottolato era lucido.

“Che bellezza”, ho pensato, poi il quadro mi è sembrato anche un po’ malinconico, ma forse ero solo io.

Poco dopo sono entrata in una panetteria e la signora, mentre mi dava il resto, ha guardato fuori sconsolata: “Sono le cinque e mezza ed è già buio, che tristezza.”

Ci fosse stato il bambino del “tutto passa” avrebbe sicuramente trovato una frase giusta da dire. Io non ho detto niente.

Quando sono uscita la strada era ancora lucida, l’aria era fresca e, armeggiando con le chiavi dell’auto, mi sono chiesta quanta bellezza ci voglia per contenere tutta la nostalgia di novembre.

Purtroppo non l’ho ancora capito, ma giuro che ci sto lavorando.

* Lo so, gucciniani, era ottobre. Ma quest’anno, quello, mi sono rifiutata di capirlo. 

Esistere davvero.

02 lunedì Nov 2015

Posted by mallarmeana.mb in Senza categoria

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Sono giorni di luce bellissima.

Ieri camminavo col sole e il rosso degli alberi negli occhi, c’era una pace che si poteva toccare, sembrava raccogliere in un punto tutte le assenze, le chiamava per nome, non mancava nessuno.

L’altro giorno cercavo di fotografare uno di quei tramonti splendidi dall’auto in corsa e, alla radio, passava una pubblicità che reclamizzava la rivista “Credere”, in fascicoli mensili, forse pure rilegati. Ho perso l’attimo per fotografare il tramonto dall’angolatura giusta.

Un po’ di tempo fa ho fatto vedere una piccola scena di teatro in Inglese su YouTube a una classe. Gli interpreti erano due ragazzi bravissimi che ho avuto modo di conoscere durante un corso di formazione. Nel video indossavano parrucche e mantelli.

Quando ho detto ai bambini che li conoscevo, uno di loro, viso serio e convinto, mi ha chiesto: 

“Ma esistono davvero?”

E io mi sono chiesta perché, ma poi mi sono detta che è vero, non è così scontata l’esistenza degli oggetti, o delle persone. Certe cose che per noi esistono poi scompaiono così velocemente che sembra non siano mai state veramente. Alcune persone che erano lì, solo ieri, un mese fa, puf, sparite. Addii detti, non detti, improvvisi. E poi più nulla.

Cosa significhi, poi, esistere davvero.

Ci pensavo mentre la luce gialla avvolgeva la stanza attraverso i vetri. Forse in giro c’è una rivista anche per quello. 

 

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