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Parole senza rimedi

~ Manuela. Una col vizio di scrivere

Parole senza rimedi

Archivi Mensili: febbraio 2015

Il primo ricordo

23 lunedì Feb 2015

Posted by mallarmeana.mb in Senza categoria

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L’altro giorno, leggendo ancora la Vita Nova di Dante, mi sono fermata alla questione del primo ricordo.
Dante ricorda l’incontro con Beatrice, avvenuto a otto anni e dieci mesi circa. Un ricordo nobile, etereo.
Il testo commentava il fatto che Dante collegasse il primo ricordo a quell’età poiché in quegli anni la formazione della memoria vegetativa era fissata intorno a quell’età.
Naturalmente, ho pensato al mio.
Il primo ricordo risale a un momento precedente rispetto agli otto anni danteschi.
È vaghissimo. Avrò avuto quattro anni.
So che è domenica pomeriggio, verso sera, sono nel corridoio di casa mia. Corro. Poi, sul davanzale, c’è un cigno di vetro di Murano, col collo incollato storto.
Tutto qui.
Talmente etereo da riprendere un oggetto kitsch come quel cigno, regalo forse di qualche zia. Non un incontro folgorante, niente poesia.
Un cigno col collo corto.

Infatti, non sono Dante.

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Nodi.

22 domenica Feb 2015

Posted by mallarmeana.mb in Senza categoria

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La domenica sera assomiglia a un nodo.
Un nodo stretto, che infastidisce e nello stesso tempo langue, con la lentezza tipica dei tormenti.
Un nodo che non lega, ma concentra le tensioni e le aspettative, dopo una breve e straniante sospensione, spesso inutile parentesi di vuoto.
Torna tutto, in punta di piedi, in quelle ore che dall’imbrunire si collegano al buio.
Torna quel senso di leggero timore, il peso dei giorni, torna anche ciò che sembrava non tornare.
C’è quella sospensione che rende pensierosi, inquieti. L’attesa delle cose, il pensiero del noto, o dell’incerto.
Tutto sembra immobile, nel momento immediatamente prima di qualcosa.
Da bambina cercavo sempre di ritardare l’ora in cui andare a dormire, la domenica.
Dopo tanto tempo, credo ancora che sia l’unica via per cercare almeno di allentare questo nodo, visto che mi è impossibile scioglierlo.
Mi godo il silenzio, come un ricordo di musica lenta, sfumata a metà.
Ripasso i pensieri nel buio. Come trame sciolte, nello spazio dei nodi, infilo un respiro. Profondo.

(Leggerezze)

19 giovedì Feb 2015

Posted by mallarmeana.mb in Senza categoria

≈ 3 commenti

Oggi ho riletto, per dovere, i primi capitoli della Vita Nova di Dante. Un testo che conosco, letto, studiato a lungo negli anni passati, masticato e spiegato, anche, a scuola.
Rileggevo e pensavo alla modernità di Dante, a quell’amore che è Signore, ma non passa dalla mente. È fatto di corpo, parte tutto da lì.
Stravolge, sconvolge.
Pensavo alla perfezione della numerologia dantesca, ai colori, ai sensi, mentre dalla vetrata, in fondo, guardavo le finestre dell’edificio neoclassico di fronte.
Una lampadina che si accendeva, una tenda che si scostava. Poi niente, per ore.
“Se avesse vinto Dante invece di Petrarca chissà come saremmo oggi.”
Chissà.
La luce filtrava lieve dai vetri, nella stanza sempre più buia, nel pomeriggio che si spegneva.

Oggi una persona mi ha detto che so dire cose serissime in modo leggero.
Chissà se è una bella cosa.

Poi ho corso, forte.
Ma non sono stata abbastanza leggera da raggiungere il treno, questa volta inesorabilmente in orario.

Sere così.

15 domenica Feb 2015

Posted by mallarmeana.mb in Senza categoria

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Le sere a gambe incrociate e canzoni da cantare a bocca chiusa.

Che poi che si potrebbe cantare forte.

Ma è quasi notte.

Le sere in cui vorresti parlare e scrivere di libri che hai letto d’un fiato, che ti hanno emozionato, ma non hai ancora le parole per dirli, quasi avessi un timore di lasciarli andare.

Le sere in cui fuori piove e c’è un freddo cattivo, umido.

Le sere in cui pensi al tempo che rimane sospeso, in bilico, per un po’, poi ti porta via i giorni in un vortice stretto e veloce, senza che tu possa fare nulla.

Allontani le cose, avvicinandole, strette all’epidermide. Occupi uno spazio, ma ci sei un po’ meno, poi ci sei, forte.

Ci sono tantissimi libri che vorresti leggere, ma un po’ ti manca il tempo, un po’ è la mente che fa spazio, ma non riesce a dilatare le pareti.

Potresti iniziare di tutto, in sere così.

Invece ti trovi a gambe incrociate sul divano, sempre uguale, un po’ diversa. Troppo concentrata su te stessa, incatenata alla paura di cosa ti aspetta e non sai.

Le sere in cui hai i capelli sciolti e gli occhi più accesi, ma sempre i piedi troppo freddi.

Le sere in è quasi notte e c’è il tuo silenzio preferito, anche se è domenica, anche se non hai fatto tutto quello che dovevi.

Respiri. Ed è bellissimo, così.

 

 

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