Un po’ di tempo fa Manuela di Impression chosen from another time mi ha chiesto di scrivere un pezzo per il suo “Calendario del l’avvento letterario”. Un piccolo post che parlasse del Natale, partendo da uno spunto letterario.
Premetto di non essere un’entusiasta del Natale. In prima istanza pensavo che non ce l’avrei fatta.
Poi, ripensandoci, ho scritto questa cosa qui. Si parla di Natale. Di Giorgio Manganelli. Di infelicità.
“Quando ero piccola attendevo il Natale con ansia, come ogni bambino del mondo. Ero eccitata, felice, nell’attesa di quel giorno misterioso e elettrizzante che avrebbe portato – la questione era soprattutto quella – i regali che durante l’anno potevo solo sognare.
Le mie sorelle e mia madre facevano l’albero di Natale fuori, in giardino, o sul balcone, con quelle luci che, da un anno all’altro, non si riaccendevano mai – ricordo quella volta che…
Il resto potete leggerlo qui.
Grazie ancora a Manuela. E buon Natale.
wwayne ha detto:
Il tuo post mi ha ricordato un aneddoto che raccontava spesso mia nonna.
Lei diceva che da bambina aspettava tutto l’anno che arrivasse il Natale, perché sapeva che per quella festa le sarebbe stato regalato un cioccolatino. Allora quel minuscolo pezzo di cioccolata era un lusso inimmaginabile, che ci si poteva permettere appunto soltanto una volta l’anno. Adesso invece, diceva mia nonna, se ho voglia di un po’ di cioccolata vado al supermercato e me ne compro una stecca larga così e spessa così per un euro e spiccioli.
Mia nonna ci faceva questo paragone per farci capire che adesso ogni giorno é festa, ogni giorno é Natale, perché ora possiamo permetterci di fare tutti i giorni delle cose che soltanto pochi anni fa erano delle comodità inaccessibili. E quindi finiamo per darle per scontate, non le apprezziamo nella giusta misura e non siamo mai contenti. Sei d’accordo?
mallarmeana.mb ha detto:
Certamente una volta certe cose si apprezzavano di più. Tuttavia il sentimento di cui parlo nel post è qualcosa di ancora diverso. Che non saprei spiegare.
wwayne ha detto:
Mi fa molto piacere che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Ho sviluppato un confronto più esteso tra l’Italia di mia nonna e l’Italia attuale in questo mio post: https://wwayne.wordpress.com/2014/10/22/poveri-ma-felici/. Grazie per la risposta! 🙂